Le nuove Pubbliche Relazioni

20 Settembre 2023
Articoli
Scott Miller
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Public Relations

Avendo ricoperto l’incarico di Executive Vice President della Leadership di Pensiero, mi viene spesso chiesto di dare una definizione di leadership di pensiero. La mia risposta: “le nuove Pubbliche Relazioni”.

Non è la risposta nobile e ricca di significato che stavi cercando? Continua a leggere.

Storicamente gli addetti alle Pubbliche Relazioni emettevano i comunicati stampa, gestivano il marchio, rispondevano alle richieste di informazioni e fornivano un sostegno difensivo quando necessario, agendo tipicamente più in modo reattivo che proattivo. Ma il mondo è cambiato. Non ci sono più le vivaci redazioni in cui legioni di reporter si occupano di diverse storie di interesse. Il panorama digitale ha cambiato il modo in cui le notizie vengono raccolte, riportate e distribuite.

Con tale cambiamento le Pubbliche Relazioni sono chiamate ad assumere un nuovo ruolo. Il leader di pensiero funziona come la punta della lancia delle PR: fa passare il messaggio attraverso libri, rubriche, interviste, podcast, radio, TV e altri mezzi. Da qui la mia risposta “la leadership di pensiero sono le nuove Pubbliche Relazioni”.

La leadership di pensiero non è data dall’essere un Amministratore Delegato, un Direttore marketing o il fondatore di un’azienda. Non puoi semplicemente definirti un leader del pensiero. È come definirsi un esperto, se lo fai non lo sei. Questa designazione si guadagna quando viene conferita da altri, altri che considerano preziosi i pensieri espressi in pubblicazioni, post, discorsi e interviste. La leadership di pensiero è la pratica di elaborare una competenza di valore, un punto di vista o un’opinione su una questione particolare e di indirizzarla a coloro che se ne preoccupano o a quelli che dovrebbero e forse non se ne rendono ancora conto.

Ecco otto punti da considerare mentre sviluppi e perfezioni la tua strategia di leadership di pensiero:

  1. Considera attentamente chi il tuo pubblico di riferimento rispetterebbe e accoglierebbe meglio come leader di pensiero. Credetemi, se compro un cuscino da MyPillow non è perché Mike Lindell mi dice perché l’ha inventato.
  2. Scegli il tuo argomento e vai in profondità. Ricordati (o fatti ossessionare) dal consiglio del mio collega Randy Illig: spesso, quando diciamo a qualcuno che abbiamo vent’anni di esperienza, quello che intendiamo è che abbiamo un anno di esperienza ripetuto 19 volte. Non si può essere un esperto o un leader di pensiero su tutto, anche se alcuni ci proveranno. Esperti in tutto equivale sempre ad essere esperti in niente. Ne conosco alcuni e sono fanfaroni e saccenti, che certamente né seguirei né chiederei consigli. Assicurati che i tuoi pensieri stiano, di fatto, facendo da guida.
  3. Oltre a circoscrivere l’attenzione, circoscrivi il tuo format. Potresti essere un esperto affermato nell’automazione del marketing, nello sviluppo della leadership o nella gestione della logistica e potresti anche essere bravissimo a scrivere articoli brevi. Tuttavia, questo non significa che puoi fare un’apparizione televisiva di 90 secondi, tenere una conferenza di 60 minuti o partecipare ad un podcast in cui non hai idea di cosa ti verrà chiesto. In una situazione ideale faresti pratica e perfezioneresti ogni opportunità e ogni canale, ma è più importante identificare il format migliore, affinarlo per poi spostarsi sugli altri.
  4. Conosci il tuo pubblico. Stai cercando di convertire i convertiti? Di educare un pubblico inesperto dove l’ignoranza è il tuo più grande nemico? Oppure stai aggiornando i professionisti nel tuo settore cercando di cambiare la loro mentalità radicata da “ciò che è” a “ciò che potrebbe essere”? Messaggi diversi per pubblici diversi sono la chiave per affinare la tua leadership di pensiero e la tua comunicazione.
  5. Conosci il canale preferito di coloro a cui ti stai rivolgendo. Il tuo format preferito potrebbe non essere il loro, perciò dovrai necessariamente ampliare le tue competenze e la tua comprensione riguardo a dove il tuo target reperisce informazioni. Conosco troppi leader di pensiero sofisticati che non sono in grado di sfruttare le piattaforme offerte dei social media perché guardano tutto attraverso la lente di Harvard Business Review. Flessibilità e agilità sono la chiave per spiccare tra i proverbiali megafoni che gridano al tuo stesso target.
  6. Ricorda, la qualifica di leader del pensiero non si ottiene in una notte. Niente di valore si ottiene in una notte. Te la guadagni lungo il percorso: 200 articoli su LinkedIn, 150 podcast, 40 articoli al mese in una rivista specializzata del tuo settore, decine di interviste televisive e radiofoniche e la paternità di alcuni libri. Ogni industria e mercato di riferimento cerca la leadership di pensiero in format diversi e la chiave è una reiterazione costante. E a proposito, se stai cercando di calcolare quanto redditizia sarà la tua attività di leader del pensiero, misurala in anni e decenni, non in trimestri e in campagne pubblicitarie.
  7. Guadagnati il rispetto del tuo target di riferimento dimostrando che puoi convertire la tua leadership di pensiero in una dieta fruibile e praticabile alle sue condizioni esperienziali e intellettuali. Essere in possesso di un dottorato di ricerca non rende meno importante la parte che riguarda la “leadership”. Sei in prima linea e ti guadagni il rispetto traducendo il tuo “linguaggio” nel loro “linguaggio”, indipendentemente da quanti riconoscimenti sono appesi al muro del tuo ufficio. Il tuo pubblico deve ritrovarsi nel tuo messaggio o non gli interesserà.
  8. Infine, non trattenere il sorriso quando un giorno verrai presentato come leader di pensiero nel tuo campo. Sarà allora che te lo sarai veramente guadagnato.

La leadership del pensiero si costruisce pezzo per pezzo e richiede di definire un piano con i punti di cui sopra (e altri ancora) per poi mettersi al lavoro. I media, convenzionali e non, sono a caccia di talenti che possano prendere parte ai loro show, programmi, stazioni radiofoniche, podcast o conferenze. Per dirlo con le sagge parole di Seth Godin, inizia con il “mercato più piccolo possibile”. Resisti alla tentazione di gettare una rete quanto più ampia possibile. Mira, invece, con attenzione a quei canali e a quelle piattaforme dove si trovano i tuoi potenziali utenti e seguili in modo strategico. Quasi tutti desiderano migliorare in qualche misura, devi solo andare da loro, perché non sono più loro a venire da te.

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