Liberare il potenziale della Gen Z: uno strumento di coaching per leader e team

Nel giro di pochi anni, la Generazione Z – i nati tra il 1997 e il 2012 – rappresenterà una fetta significativa della forza lavoro globale. Sono nativi digitali, cresciuti con una connessione costante al mondo, molto attenti ai temi di sostenibilità, benessere e impatto sociale. Ma sono anche una generazione che ha vissuto esperienze formative e lavorative profondamente segnate dalla pandemia, con meno mentoring, onboarding strutturati e contatti umani rispetto a chi li ha preceduti.
Perché non basta più gestire il team
Molti leader oggi si trovano a guidare giovani talenti Gen Z e avvertono una distanza:
- Fanno fatica a capire cosa li motiva davvero.
- Non sempre ottengono feedback sinceri o approfonditi.
- Riconoscono potenziale, ma faticano a farlo emergere.
Eppure, è proprio in questa fase iniziale che si gioca il futuro: costruire relazioni basate sulla fiducia, offrire orientamento chiaro e sviluppare competenze chiave sono elementi fondamentali per trattenere e far crescere le nuove generazioni.
Come creare quindi un dialogo autentico con la Gen Z? Come capire cosa li coinvolge davvero e dove hanno bisogno di essere supportati per avere successo nel loro ruolo?
È per rispondere a queste domande che nasce lo strumento di coaching messo a punto da FranklinCovey.
Un aiuto concreto: un coaching tool da usare subito
Non si tratta di un white paper teorico ma di un vero strumento operativo, da usare direttamente:
- nei colloqui individuali 1to1 con i collaboratori Gen Z;
- come strumento di auto-riflessione per migliorare il proprio stile di leadership.
Facendolo compilare e discutendone insieme al proprio team, i manager potranno:
- Scoprire cosa sta davvero a cuore ai collaboratori e collaboratrici Gen Z;
- Individuare le lacune di competenze da colmare.
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